22 novembre 2016

Letture in gara


Presentazione dell'attività
La nostra infaticabile bibliotecaria Maddalena ci ha proposto una gara.
Una gara a squadre.
Una gara a squadre a classi aperte.
Una gara per leggere tanti libri con il gusto di giocare poi insieme 
a ricordarsi le parti più belle o i particolari più nascosti!
Un'altra bibliotecaria l'ha affiancata nel preparare il gioco che oggi 
si è concluso con la gara vera e propria.
Si tratta di Daria che ci ha presentato i libri nel mese di ottobre.
Cinque libri da leggere all'interno delle squadre o ad alta voce insieme o da sfogliare perché alcuni hanno delle belle illustrazioni o ancora da farsi leggere prima di andare a letto!
Insomma è partita una sana "corsa" al libro!

Io leggo, tu leggi...noi leggiamo!

Vicini di letture

Chi legge è rilassato








Lo svolgimento della gara
Maddalena e Daria ci presentano il gioco


Domande facili e difficili

Pensiamo in gruppo alle risposte!

Troviamo l'ordine giusto dei personaggi

Risposta giusta

Tanti giochi

Insieme riusciamo a capirci qualcosa!!!
I nostri commenti!
Little girl: Per me è stata una gara non competitiva, ma amichevole. Abbiamo capito che in pochi giorni siamo stati bravi a leggere tanti libri! E le domande erano difficili ma noi siamo stati bravi a rispondere!
Scorpion: E' stato bello perché ho scoperto che mi piacciono i libri soprattutto il Papa' scomparso.
Red bull: Il libro che mi è piaciuto di più è stato Occhio al gatto era un giallo con la suspence. La gara è stata bella perché non l'avevo mai fatta e non avevo mai letto un libro con tanta attenzione.
Dog Love: A me è sembrato bello perché c'erano le squadre e ci siamo messi d'accordo e non abbiamo litigato.
H2O: E' stata un'esperienza molto bella perché abbiamo messo in pratica l'uso della memoria leggendo molti libri in poco più di un mese. E' stato complicato dovendo leggere libri anche molto lunghi.
Sweet bee: Per me è stata un'esperienza fantastica perché abbiamo allenato la nostra memoria e abbiamo lavorato in gruppo usando felicità e volontà.
Pink candy: Secondo me questa gara ci ha "acceso" il cervello. E abbiamo imparato a collaborare di più con i compagni delle altre classi ed è stato divertente perché molte domande si somigliavano.  
Mi è piaciuto molto leggere questi libri tra cui il GGG che volevo leggere da un po'.
Volpetta: La gara di lettura è stata bella, ci siamo divertiti e le domande erano difficili. 
Era divertente quando Daria ci faceva le domande a trabocchetto!

20 novembre 2016

IL SUONO: visita al Museo del Patrimonio Industriale


Che cos'è il suono?


E' aria che VIBRA. 

L'elastico che vibra produce un suono

Se l'aria entra in un tubo e noi la muoviamo velocemente sentiamo un FISCHIO!





Un onda sonora è il suono che si espande...e fa muovere l'aria così velocemente che riesce a  spegnere una candela!



Il suono diventa un rumore quando è fastidioso.


Abbiamo usato un Diapason: se battuto emette un  rumore; se lo mettiamo nell'acqua riusciamo a vedere le sue vibrazioni.




Abbiamo "visto" il suono passare attraverso un filo.







Abbiamo provato a far vibrare un "trampolino" di legno: più le vibrazioni erano veloci più il suono era "pesante".
 




Anche le nostre corde vocali vibrano e viene prodotta la VOCE!



C'è  l'eco quando il suono rimbalza contro una parete. 

La corsa campestre

 Ancora una bella occasione di sport: 500 metri tra fango e foglie lungo il percorso che le professoresse della scuola secondaria Pignatti e Zini, insieme alla Polisportiva di Monteveglio, 
hanno allestito al Parco Arcobaleno.
Ognuno corre con il suo ritmo e il suo stile verso il traguardo, qualcuno si ferma ad aiutare un compagno, tutti danno il loro massimo!
Ancora grazie ragazzi e ragazzi delle quinte per il vostro impegno e la vostra passione!











Vi racconto "Dieci piccoli indiani"

Due ore per raccontare un capolavoro della letteratura "gialla". Due ore con le orecchie spalancate per non perdere neanche una parola, o meglio un indizio, del racconto di Simone Maretti.
Infatti Simone "Dieci piccoli indiani" non ce li ha letti, ma raccontati soffermandosi su particolari apparentemente insignificanti.
E allora ecco che scende il silenzio nella sala perché tutti siamo in attesa di scoprire il colpevole...e invece no!
Simone infatti si interrompe sul più bello lasciando in tutti un'irrefrenabile voglia di leggere il libro, anche solo l'ultima pagina, anche solo l'ultima riga per scoprire come "va a finire"! 
Alle 16.45 c'è fila in biblioteca da Maddalena per accaparrarsi una copia del capolavoro di Agatha Christie...
L'obiettivo di suscitare l'amore per il testo scritto, per la narrazione e anche per la cultura è stato raggiunto!
Grazie Simone! Grazie Maddalena!

17 novembre 2016

E' meglio vivere ad ATENE o a SPARTA?

Attività in apprendimento cooperativo (teste numerate)
per scoprire dove ci sarebbe piaciuto vivere 
se fossimo stati antichi Greci!

Per prima cosa una votazione:
Io avrei voluto vivere ad ATENE o a SPARTA?


RISULTATI della prima votazione:
ATENE 14
SPARTA 2




Ci dividiamo in quattro gruppi: due di Ateniesi e due di Spartani.

Ognuno di noi ha un numero e un argomento: ci incontriamo a coppie di Ateniesi e a coppie di Spartani per studiare insieme il testo.

Poi torniamo nel gruppo e riferiamo agli altri cosa abbiamo scoperto con l'aiuto di una sintesi.

Votiamo ancora: molti hanno già cambiato idea!



RISULTATI della seconda votazione!
ATENE 2
SPARTA 14

Cosa è successo?
-Sweet bee: a Sparta le donne avevano più diritti ed erano libere e potevano partecipare ai giochi olimpici.
- Best Friend: Io sono rimasta ad Atene perché non mi piace fare sport.
-H2O: forse i maschi sono andati a Sparta perché amano combattere.
-Pipernia: Se non fosse stato perché le donne ad Atene non erano libere avrei scelto Atene. Ho scelto Sparta per la libertà.
-Red Bull: Io sono stato sempre ad Atene perché a me non piace la guerra, io preferisco la pace. Secondo me Atene era più importante di Sparta. 
-Little girl: a me Sparta non piace nè per la guerra né come popolo: ci sono andata solo per lo sport.
-Love Dog: Io ho scelto Sparta per lo sport perché io sono fatta per fare lo sport.
-Pink Candy: Io sarei andata ad Atene che mi piace come città e come popolo, ma l'idea che a Sparta le donne erano libere e non chiuse in casa e potevano fare sport mi piaceva di più.



Quando è pronto il cartellone sulla nostra città, ci incontriamo con le coppie dell'altra città: adesso impareremo qualcosa sugli altri greci con l'aiuto delle loro sintesi!

Torniamo in gruppo a raccontare cosa abbiamo ascoltato dai compagni.

Quando tutto quello che sappiamo degli ateniesi e degli spartani è stato riportato sul cartellone, discutiamo con i nostri compagni intorno al tema della domanda iniziale: 
dove ci piacerebbe vivere, a Sparta o ad Atene?

Infine torniamo a votare e confrontiamo i RISULTATI con quelli finali.

ATENE 5
SPARTA 11

Cosa è cambiato?
Dead pool: Io sono tornato ad Atene perché c'è il teatro e tanti luoghi di preghiera, con una città grande e ricca.
Best gam3r: io ho scelto Atene per il teatro e la bellezza. Facevano meno la guerra rispetto a Sparta.

Pink Candy: Abbiamo cambiato idea perché noi non conoscevamo  bene prima questi popoli e adesso li stiamo approfondendo.



Questi sono i materiali su cui abbiamo lavorato.

Governo di SPARTA
A capo della città c’erano due re che erano anche i comandanti supremi, più importanti, dell’esercito.
I re erano aiutati da un piccolo gruppo di cittadini nobili e ricchi, aristocratici: gli spartiati.
A Sparta c’era un governo oligarchico.
Gli spartiati avevano anche il compito di difendere la città ed erano la parte più forte dell’esercito. Essi, infatti, fin da bambini non vivevano con le famiglie ma erano educati molto severamente dallo Stato. Erano allenati a sopportare una rigida disciplina, cioè delle regole molto severe.
I perieci vivevano nei territori intorno alla città e non potevano governare. Erano commercianti e artigiani, ma se c’era la guerra, alcuni di loro dovevano fare i soldati.
Gli iloti dovevano lavorare per gli spartiati per dare a questi ultimi tutte le cose necessarie; non avevano diritti e vivevano quasi come schiavi, controllati dai soldati.

Governo di ATENE
In un primo periodo il re governava la città.
In seguito ha governato l’aristocrazia, cioè i nobili.
Poi, dal 508 a.C., ad Atene tutti i cittadini partecipavano al governo dello Stato, cioè prendevano tutti insieme le decisioni sullo Stato. Per questo era stata istituita, cioè fatta, l’assemblea del popolo, detta Ecclesia. Tutti i cittadini partecipavano all’Ecclesia.
Perciò ogni cittadino, povero o ricco, poteva partecipare con il voto alle decisioni che riguardavano la città. Gli Ateniesi hanno creato così il primo governo democratico della storia. L’Ecclesia decideva la guerra, la pace, le alleanze con altre città, infine eleggeva, sceglieva, gli uomini più capaci, gli strateghi, che avevano il compito di comandare l’esercito in caso di guerra, e gli arconti, che amministravano la giustizia, cioè controllavano che fossero rispettate le leggi.


DONNE a SPARTA
Le donne spartane godevano di una serie di diritti che le donne ateniesi non avevano. Esse erano più libere e assumevano spesso il ruolo di capofamiglia in quanto gli uomini erano spesso impegnati in guerre e in addestramenti. Le donne spartane ricevevano un’educazione molto severa e austera.
Esse potevano possedere terre, sapevano leggere e scrivere. Le donne seguivano gli stessi allenamenti maschili perché si dava molta importanza all’aspetto del corpo. L’educazione atletica aveva importanti effetti: rendeva le donne più belle ed era un modo per generare figli sani che poi sarebbero divenuti validi guerrieri. Inizialmente i giochi Olimpici erano esclusivamente riservati ai concorrenti di sesso maschile; alle donne greche non era consentito nemmeno partecipare come spettatrici a questo evento sportivo, ma gli Spartani cambiarono questa “regola”.
La società valorizzava la donna e la poneva sullo stesso piano dell’uomo, pur mantenendo delle differenze nei ruoli. Al contrario della condizione ateniese non vi era nessuna forma di reclusione domestica: le donne potevano partecipare ai banchetti con i mariti, uscire e passeggiare

DONNA ATENE
La donna trascorreva la giornata nel gineceo (stanze assegnate alle donne) dove sotto la sua cura vivevano anche i figli, e le schiave, cui la padrona di casa assegnava i vari lavori domestici.
Essa filava e tesseva, controllava il lavoro affidato alle schiave e organizzava le cerimonie familiari e i banchetti, ai quali, però, non prendeva parte.
I bambini trascorrevano le giornate ascoltando storie e racconti di eroi (o le favole di Esopo), oppure giocando con trottole, piccoli animali di terracotta, bambole snodabili.
I figli maschi restavano nel gineceo fino a sette anni, età in cui cominciavano a frequentare la scuola di un maestro, per imparare a leggere, scrivere e fare i conti, mentre le bambine restavano nel gineceo sotto la tutela materna.
La donna usciva in rare occasioni, come le feste di matrimonio o le feste religiose.
In effetti, il solo campo della vita sociale in cui le donne potevano godere degli stessi diritti degli uomini, era proprio quello religioso, in quanto le donne potevano anche essere elette sacerdotesse.



Cultura a SPARTA
A Sparta era sufficiente saper leggere, scrivere e conteggiare.
Nella società spartana erano proibiti gli spettacoli pubblici eccetto quelli organizzato dallo stato, così come gli individui non dovevano desiderare oggetti superflui ( come opere d'arte o bei vestiti) che addirittura erano condannati dalla legge.
La cultura a Sparta era soggetta ad un’importante limitazione: doveva essere utile allo stato. Gli artisti venivano invitati a Sparta per comporre musica e canti per le feste e le marce, per incoraggiare i soldati in guerra, per creare le statue per i templi e gli edifici pubblici, i doni votivi e le ceramiche per gli usi del culto.
Ma a partire dal 500, l’ordinamento spartano si irrigidì, e da allora non venne più realizzata o importata alcuna opera d’arte.
Anche la religione a Sparta era vissuta come senso del dovere e i cittadini si rivolgevano alle divinità per chiedere protezione continua nelle guerre contro gli altri popoli.


Cultura ATENE
Gli antichi Ateniesi amavano molto gli spettacoli teatrali. Le opere teatrali potevano essere di due tipi: tragedie o commedie.
Le tragedie raccontavano storie drammatiche, tristi, che finiscono male; i protagonisti erano dèi ed eroi.
Invece le commedie mettevano in ridicolo i fatti della vita di tutti i giorni o della politica.
Gli attori potevano essere al massimo tre, più un piccolo gruppo che faceva il coro. Gli attori dovevano essere solo maschi e interpretavano più personaggi, sia maschili sia femminili. Gli attori si travestivano e indossavano delle maschere che servivano a far riconoscere il personaggio. Le maschere servivano anche ad aumentare la voce, come un moderno microfono. Così tutti gli spettatori potevano sentire bene, anche se erano seduti lontano dalla scena.




Educazione a SPARTA
Una commissione esaminava e giudicava il bambino appena nato.
Se il bambino non appariva sano e forte, l'infante veniva portato via, e lasciato a morire su una collina a meno che non fosse stato raccolto da qualcuno dei Perieci o degli Iloti.
I bambini che passavano questo esame venivano riconsegnati alla famiglia.
A sette anni il bambino veniva consegnato allo stato ed aveva inizio la sua formazione, che durava complessivamente tredici anni.
I ragazzi di Sparta erano mandati alla scuola militare dove vivevano, si addestravano e dormivano negli alloggi divisi in squadre.
A scuola insegnavano loro la capacità di sopravvivere .
Anche se agli studenti insegnavano a leggere e scrivere, quelle abilità non erano molto importanti per lo Spartano antico.
Gli elementi essenziali dell'educazione spartana sono:
-il vestire semplice, sempre lo stesso per l'estate e per l'inverno,
-portavano il capo scoperto
-i piedi nudi,
-il letto era di foglie,
-ricevevano pochissimo cibo (il brodo nero).
-E una volta all'anno venivano picchiati per imparare a sopportare il dolore.


Educazione ad ATENE
L'educazione ateniese aveva come obiettivo quello di formare dei cittadini che fossero in grado di usare le armi, all'occorrenza, ma che fossero anche capaci di governare durante la pace: bisognava saper parlare bene nell'agorà.

I maschi imparavano a leggere e scrivere dalla madre o da uno schiavo all'età di 6 o 7 anni.
Poi andavano a scuola da un maestro privato detto grammatista imparando bene a leggere, a scrivere, a fare di conto. Inoltre conoscevano le leggi più importanti della città e sapevano a memoria i poemi di Omero.
I ragazzi studiavano anche la musica che veniva insegnata loro da un citarista. Gli strumenti che venivano suonati erano la lira, la cetra e l'aulos, un antico flauto.
Tutti praticavano anche la ginnastica, insegnata nelle palestre: gli Ateniesi affermavano che un corpo sano aiuta ad avere anche una mente sana.
Le femmine non andavano a scuola, ma imparavano a leggere e a scrivere a casa.

Inoltre esse apprendevano l'arte di filare, di cucinare e di fare il pane.







Abbiamo toccato la luna con un dito!


Scuola Altrove è il progetto del nostro Istituto che ci permette di "fare" scuola in "aule" speciali, lontane e vicine, per metterci alla prova, per scoprire...per crescere!
Oggi siamo andati al Planetario di San Giovanni in Persiceto!



Le     parole   del planetario

       toccato pezzo di luna                    costellazioni/segni zodiacali
desideri                                                             stelle
Il Museo del Cielo e della Terra a San Giovanni
        telescopio                                                      stelle cadenti
meteoriti                                                                 40 kg 80 kg
         asteroidi                                                    comete
moto di rotazione                                                                pianeti
         sole                                              storie/leggende costellazioni
terra                                                     come è fatta la luna
         forza di gravità                                durata del giorno/dì
spazio                                                                       sistema solare
         planetario di San Giovanni in Persiceto                Sahara
grande carro/piccolo carro/ orse             / stella polare/Nord
          Punti cardinali                                          Cintura di Orione
Anelli dei pianeti                                      Proiettore di stelle /cupola
        Marco astrofisico                              Osservatorio/tetto apribile



Le immagini del planetario


Siamo andati al planetario ad approfondire il Sistema Solare e a toccare la luna e pezzi di meteoriti.

Questo è il proiettore che serve a proiettare le immagini nella cupola del planetario.

questa è l'impronta lasciata da un meteorite nel deserto.

Un pezzo di meteorite che è riuscito ad atterrare compatto.

Alcuni meteoriti potevamo toccarli: in questo museo si possono toccare! E alcuni diventavano ruggine. 

Il microscopio per vedere la luna ingrandita sullo schermo

Un meteorite di 12 kg nel quale c'era molto ferro all'esterno.




Il test per vedere se c'è del ferro è quello di prendere una calamita e metterla sul meteorite per vedere se lo tira su.

TOCCO LA LUNA!!!



Marco, un astrofisico, ci spiega cos'erano i meteoriti e perché sono di colori diversi.


Ho in mano un pezzo di meteorite!

Ho provato a sollevare un meteorite
ma pesava come un cinghiale!!!
Pesano più 12 kg di paglia o 12 kg di ferro?
Stiamo entrando nell'osservatorio.



Il grande e moderno telescopio.

007 osserva il telescopio!


Forse tra noi c'è qualche futuro astronomo!