Cosa è cambiato?
Dead pool: Io sono tornato ad Atene perché c'è il teatro e tanti luoghi di preghiera, con una città grande e ricca.
Best gam3r: io ho scelto Atene per il teatro e la bellezza. Facevano meno la guerra rispetto a Sparta.
Pink Candy: Abbiamo cambiato idea perché noi non conoscevamo bene prima questi popoli e adesso li stiamo approfondendo.
Questi sono i materiali su cui abbiamo lavorato.
Governo
di SPARTA
A
capo della città c’erano due re che erano anche i comandanti
supremi, più importanti, dell’esercito.
I
re erano aiutati da un piccolo gruppo di cittadini nobili e ricchi,
aristocratici: gli spartiati.
A
Sparta c’era un governo oligarchico.
Gli
spartiati avevano anche il compito di difendere la città ed erano la
parte più forte dell’esercito. Essi, infatti, fin da bambini non
vivevano con le famiglie ma erano educati molto severamente dallo
Stato. Erano allenati a sopportare una rigida disciplina, cioè delle
regole molto severe.
I
perieci vivevano nei territori intorno alla città e non potevano
governare. Erano commercianti e artigiani, ma se c’era la guerra,
alcuni di loro dovevano fare i soldati.
Gli
iloti dovevano lavorare per gli spartiati per dare a questi ultimi
tutte le cose necessarie; non avevano diritti e vivevano quasi come
schiavi, controllati dai soldati.
Governo
di ATENE
In
un primo periodo il re governava la città.
In
seguito ha governato l’aristocrazia, cioè i nobili.
Poi,
dal 508 a.C., ad Atene tutti i cittadini partecipavano al governo
dello Stato, cioè prendevano tutti insieme le decisioni sullo Stato.
Per questo era stata istituita, cioè fatta, l’assemblea del
popolo, detta Ecclesia. Tutti i cittadini partecipavano all’Ecclesia.
Perciò
ogni cittadino, povero o ricco, poteva partecipare con il voto alle
decisioni che riguardavano la città. Gli Ateniesi hanno creato così
il primo governo democratico della storia. L’Ecclesia decideva la
guerra, la pace, le alleanze con altre città, infine eleggeva,
sceglieva, gli uomini più capaci, gli strateghi, che avevano il
compito di comandare l’esercito in caso di guerra, e gli arconti,
che amministravano la giustizia, cioè controllavano che fossero
rispettate le leggi.
DONNE
a SPARTA
Le
donne spartane godevano di una serie di diritti che le donne ateniesi
non avevano. Esse erano più libere e assumevano spesso il ruolo di
capofamiglia in quanto gli uomini erano spesso impegnati in guerre e
in addestramenti. Le donne spartane ricevevano un’educazione molto
severa e austera.
Esse
potevano possedere terre, sapevano leggere e scrivere. Le donne
seguivano gli stessi allenamenti maschili perché si dava molta
importanza all’aspetto del corpo. L’educazione atletica aveva
importanti effetti: rendeva le donne più belle ed era un modo per
generare figli sani che poi sarebbero divenuti validi guerrieri.
Inizialmente i giochi Olimpici erano esclusivamente riservati ai
concorrenti di sesso maschile; alle donne greche non era consentito
nemmeno partecipare come spettatrici a questo evento sportivo, ma gli
Spartani cambiarono questa “regola”.
La
società valorizzava la donna e la poneva sullo stesso piano
dell’uomo, pur mantenendo delle differenze nei ruoli. Al contrario
della condizione ateniese non vi era nessuna forma di reclusione
domestica: le donne potevano partecipare ai banchetti con i mariti,
uscire e passeggiare
DONNA
ATENE
La
donna trascorreva la giornata nel gineceo (stanze assegnate alle
donne) dove sotto la sua cura vivevano anche i figli, e le schiave,
cui la padrona di casa assegnava i vari lavori domestici.
Essa
filava e tesseva, controllava il lavoro affidato alle schiave e
organizzava le cerimonie familiari e i banchetti, ai quali, però,
non prendeva parte.
I
bambini trascorrevano le giornate ascoltando storie e racconti di
eroi (o le favole di Esopo), oppure giocando con trottole, piccoli
animali di terracotta, bambole snodabili.
I
figli maschi restavano nel gineceo fino a sette anni, età in cui
cominciavano a frequentare la scuola di un maestro, per imparare a
leggere, scrivere e fare i conti, mentre le bambine restavano nel
gineceo sotto la tutela materna.
La
donna usciva in rare occasioni, come le feste di matrimonio o le
feste religiose.
In
effetti, il solo campo della vita sociale in cui le donne potevano
godere degli stessi diritti degli uomini, era proprio quello
religioso, in quanto le donne potevano anche
essere elette sacerdotesse.
Cultura
a SPARTA
A
Sparta era sufficiente saper leggere, scrivere e conteggiare.
Nella
società spartana erano proibiti gli spettacoli pubblici eccetto
quelli organizzato dallo stato, così come gli individui non dovevano
desiderare oggetti superflui ( come opere d'arte o bei vestiti) che
addirittura erano condannati dalla legge.
La cultura a Sparta era
soggetta ad un’importante limitazione: doveva essere utile allo
stato. Gli artisti venivano invitati a Sparta per comporre musica e
canti per le feste e le marce, per incoraggiare i soldati in guerra,
per creare le statue per i templi e gli edifici pubblici, i doni
votivi e le ceramiche per gli usi del culto.
Ma a partire dal 500, l’ordinamento spartano si irrigidì, e da
allora non venne più realizzata o importata alcuna opera
d’arte.
Anche la religione a Sparta era vissuta come senso del
dovere e i cittadini si rivolgevano alle divinità per chiedere
protezione continua nelle guerre contro gli altri popoli.
Cultura
ATENE
Gli
antichi Ateniesi amavano molto gli spettacoli teatrali. Le opere
teatrali potevano essere di due tipi: tragedie o commedie.
Le
tragedie raccontavano storie drammatiche, tristi, che finiscono male;
i protagonisti erano dèi ed eroi.
Invece
le commedie mettevano in ridicolo i fatti della vita di tutti i
giorni o della politica.
Gli
attori potevano essere al massimo tre, più un piccolo gruppo che
faceva il coro. Gli attori dovevano essere solo maschi e
interpretavano più personaggi, sia maschili sia femminili. Gli
attori si travestivano e indossavano delle maschere che servivano a
far riconoscere il personaggio. Le maschere servivano anche ad
aumentare la voce, come un moderno microfono. Così tutti gli
spettatori potevano sentire bene, anche se erano seduti lontano dalla
scena.
Educazione
a SPARTA
Una
commissione esaminava e giudicava il bambino appena nato.
Se
il bambino non appariva sano e forte, l'infante veniva portato via, e
lasciato a morire su una collina a meno che non fosse stato raccolto
da qualcuno dei Perieci o degli Iloti.
I
bambini che passavano questo esame venivano riconsegnati alla
famiglia.
A
sette anni il bambino veniva consegnato allo stato ed aveva inizio la
sua formazione, che durava complessivamente tredici anni.
I
ragazzi di Sparta erano mandati alla scuola militare dove vivevano,
si addestravano e dormivano negli alloggi divisi in squadre.
A
scuola insegnavano
loro la capacità di sopravvivere .
Anche
se agli studenti insegnavano a leggere e scrivere, quelle abilità
non erano molto importanti per lo Spartano antico.
Gli
elementi essenziali dell'educazione spartana sono:
-il
vestire semplice, sempre lo stesso per l'estate e per l'inverno,
-portavano
il capo scoperto
-i
piedi nudi,
-il
letto era di foglie,
-ricevevano
pochissimo cibo (il brodo nero).
-E
una volta all'anno venivano picchiati per imparare a sopportare il
dolore.
Educazione
ad ATENE
L'educazione
ateniese aveva come obiettivo quello di formare dei cittadini che
fossero in grado di usare le armi, all'occorrenza, ma che fossero
anche capaci di governare durante la pace: bisognava saper parlare
bene nell'agorà.
I
maschi imparavano a leggere e scrivere dalla madre o da uno schiavo
all'età di 6 o 7 anni.
Poi
andavano a scuola da un maestro privato detto grammatista imparando
bene a leggere, a scrivere, a fare di conto. Inoltre conoscevano le
leggi più importanti della città e sapevano a memoria i poemi di
Omero.
I
ragazzi studiavano anche la musica che veniva insegnata loro da un
citarista. Gli strumenti che venivano suonati erano la lira,
la cetra e l'aulos, un antico flauto.
Tutti
praticavano anche la ginnastica, insegnata nelle palestre: gli
Ateniesi affermavano che un corpo sano aiuta ad avere anche una mente
sana.
Le
femmine non andavano a scuola, ma imparavano a leggere e a scrivere a
casa.
Inoltre
esse apprendevano l'arte di filare, di cucinare e di fare il pane.