17 novembre 2016

E' meglio vivere ad ATENE o a SPARTA?

Attività in apprendimento cooperativo (teste numerate)
per scoprire dove ci sarebbe piaciuto vivere 
se fossimo stati antichi Greci!

Per prima cosa una votazione:
Io avrei voluto vivere ad ATENE o a SPARTA?


RISULTATI della prima votazione:
ATENE 14
SPARTA 2




Ci dividiamo in quattro gruppi: due di Ateniesi e due di Spartani.

Ognuno di noi ha un numero e un argomento: ci incontriamo a coppie di Ateniesi e a coppie di Spartani per studiare insieme il testo.

Poi torniamo nel gruppo e riferiamo agli altri cosa abbiamo scoperto con l'aiuto di una sintesi.

Votiamo ancora: molti hanno già cambiato idea!



RISULTATI della seconda votazione!
ATENE 2
SPARTA 14

Cosa è successo?
-Sweet bee: a Sparta le donne avevano più diritti ed erano libere e potevano partecipare ai giochi olimpici.
- Best Friend: Io sono rimasta ad Atene perché non mi piace fare sport.
-H2O: forse i maschi sono andati a Sparta perché amano combattere.
-Pipernia: Se non fosse stato perché le donne ad Atene non erano libere avrei scelto Atene. Ho scelto Sparta per la libertà.
-Red Bull: Io sono stato sempre ad Atene perché a me non piace la guerra, io preferisco la pace. Secondo me Atene era più importante di Sparta. 
-Little girl: a me Sparta non piace nè per la guerra né come popolo: ci sono andata solo per lo sport.
-Love Dog: Io ho scelto Sparta per lo sport perché io sono fatta per fare lo sport.
-Pink Candy: Io sarei andata ad Atene che mi piace come città e come popolo, ma l'idea che a Sparta le donne erano libere e non chiuse in casa e potevano fare sport mi piaceva di più.



Quando è pronto il cartellone sulla nostra città, ci incontriamo con le coppie dell'altra città: adesso impareremo qualcosa sugli altri greci con l'aiuto delle loro sintesi!

Torniamo in gruppo a raccontare cosa abbiamo ascoltato dai compagni.

Quando tutto quello che sappiamo degli ateniesi e degli spartani è stato riportato sul cartellone, discutiamo con i nostri compagni intorno al tema della domanda iniziale: 
dove ci piacerebbe vivere, a Sparta o ad Atene?

Infine torniamo a votare e confrontiamo i RISULTATI con quelli finali.

ATENE 5
SPARTA 11

Cosa è cambiato?
Dead pool: Io sono tornato ad Atene perché c'è il teatro e tanti luoghi di preghiera, con una città grande e ricca.
Best gam3r: io ho scelto Atene per il teatro e la bellezza. Facevano meno la guerra rispetto a Sparta.

Pink Candy: Abbiamo cambiato idea perché noi non conoscevamo  bene prima questi popoli e adesso li stiamo approfondendo.



Questi sono i materiali su cui abbiamo lavorato.

Governo di SPARTA
A capo della città c’erano due re che erano anche i comandanti supremi, più importanti, dell’esercito.
I re erano aiutati da un piccolo gruppo di cittadini nobili e ricchi, aristocratici: gli spartiati.
A Sparta c’era un governo oligarchico.
Gli spartiati avevano anche il compito di difendere la città ed erano la parte più forte dell’esercito. Essi, infatti, fin da bambini non vivevano con le famiglie ma erano educati molto severamente dallo Stato. Erano allenati a sopportare una rigida disciplina, cioè delle regole molto severe.
I perieci vivevano nei territori intorno alla città e non potevano governare. Erano commercianti e artigiani, ma se c’era la guerra, alcuni di loro dovevano fare i soldati.
Gli iloti dovevano lavorare per gli spartiati per dare a questi ultimi tutte le cose necessarie; non avevano diritti e vivevano quasi come schiavi, controllati dai soldati.

Governo di ATENE
In un primo periodo il re governava la città.
In seguito ha governato l’aristocrazia, cioè i nobili.
Poi, dal 508 a.C., ad Atene tutti i cittadini partecipavano al governo dello Stato, cioè prendevano tutti insieme le decisioni sullo Stato. Per questo era stata istituita, cioè fatta, l’assemblea del popolo, detta Ecclesia. Tutti i cittadini partecipavano all’Ecclesia.
Perciò ogni cittadino, povero o ricco, poteva partecipare con il voto alle decisioni che riguardavano la città. Gli Ateniesi hanno creato così il primo governo democratico della storia. L’Ecclesia decideva la guerra, la pace, le alleanze con altre città, infine eleggeva, sceglieva, gli uomini più capaci, gli strateghi, che avevano il compito di comandare l’esercito in caso di guerra, e gli arconti, che amministravano la giustizia, cioè controllavano che fossero rispettate le leggi.


DONNE a SPARTA
Le donne spartane godevano di una serie di diritti che le donne ateniesi non avevano. Esse erano più libere e assumevano spesso il ruolo di capofamiglia in quanto gli uomini erano spesso impegnati in guerre e in addestramenti. Le donne spartane ricevevano un’educazione molto severa e austera.
Esse potevano possedere terre, sapevano leggere e scrivere. Le donne seguivano gli stessi allenamenti maschili perché si dava molta importanza all’aspetto del corpo. L’educazione atletica aveva importanti effetti: rendeva le donne più belle ed era un modo per generare figli sani che poi sarebbero divenuti validi guerrieri. Inizialmente i giochi Olimpici erano esclusivamente riservati ai concorrenti di sesso maschile; alle donne greche non era consentito nemmeno partecipare come spettatrici a questo evento sportivo, ma gli Spartani cambiarono questa “regola”.
La società valorizzava la donna e la poneva sullo stesso piano dell’uomo, pur mantenendo delle differenze nei ruoli. Al contrario della condizione ateniese non vi era nessuna forma di reclusione domestica: le donne potevano partecipare ai banchetti con i mariti, uscire e passeggiare

DONNA ATENE
La donna trascorreva la giornata nel gineceo (stanze assegnate alle donne) dove sotto la sua cura vivevano anche i figli, e le schiave, cui la padrona di casa assegnava i vari lavori domestici.
Essa filava e tesseva, controllava il lavoro affidato alle schiave e organizzava le cerimonie familiari e i banchetti, ai quali, però, non prendeva parte.
I bambini trascorrevano le giornate ascoltando storie e racconti di eroi (o le favole di Esopo), oppure giocando con trottole, piccoli animali di terracotta, bambole snodabili.
I figli maschi restavano nel gineceo fino a sette anni, età in cui cominciavano a frequentare la scuola di un maestro, per imparare a leggere, scrivere e fare i conti, mentre le bambine restavano nel gineceo sotto la tutela materna.
La donna usciva in rare occasioni, come le feste di matrimonio o le feste religiose.
In effetti, il solo campo della vita sociale in cui le donne potevano godere degli stessi diritti degli uomini, era proprio quello religioso, in quanto le donne potevano anche essere elette sacerdotesse.



Cultura a SPARTA
A Sparta era sufficiente saper leggere, scrivere e conteggiare.
Nella società spartana erano proibiti gli spettacoli pubblici eccetto quelli organizzato dallo stato, così come gli individui non dovevano desiderare oggetti superflui ( come opere d'arte o bei vestiti) che addirittura erano condannati dalla legge.
La cultura a Sparta era soggetta ad un’importante limitazione: doveva essere utile allo stato. Gli artisti venivano invitati a Sparta per comporre musica e canti per le feste e le marce, per incoraggiare i soldati in guerra, per creare le statue per i templi e gli edifici pubblici, i doni votivi e le ceramiche per gli usi del culto.
Ma a partire dal 500, l’ordinamento spartano si irrigidì, e da allora non venne più realizzata o importata alcuna opera d’arte.
Anche la religione a Sparta era vissuta come senso del dovere e i cittadini si rivolgevano alle divinità per chiedere protezione continua nelle guerre contro gli altri popoli.


Cultura ATENE
Gli antichi Ateniesi amavano molto gli spettacoli teatrali. Le opere teatrali potevano essere di due tipi: tragedie o commedie.
Le tragedie raccontavano storie drammatiche, tristi, che finiscono male; i protagonisti erano dèi ed eroi.
Invece le commedie mettevano in ridicolo i fatti della vita di tutti i giorni o della politica.
Gli attori potevano essere al massimo tre, più un piccolo gruppo che faceva il coro. Gli attori dovevano essere solo maschi e interpretavano più personaggi, sia maschili sia femminili. Gli attori si travestivano e indossavano delle maschere che servivano a far riconoscere il personaggio. Le maschere servivano anche ad aumentare la voce, come un moderno microfono. Così tutti gli spettatori potevano sentire bene, anche se erano seduti lontano dalla scena.




Educazione a SPARTA
Una commissione esaminava e giudicava il bambino appena nato.
Se il bambino non appariva sano e forte, l'infante veniva portato via, e lasciato a morire su una collina a meno che non fosse stato raccolto da qualcuno dei Perieci o degli Iloti.
I bambini che passavano questo esame venivano riconsegnati alla famiglia.
A sette anni il bambino veniva consegnato allo stato ed aveva inizio la sua formazione, che durava complessivamente tredici anni.
I ragazzi di Sparta erano mandati alla scuola militare dove vivevano, si addestravano e dormivano negli alloggi divisi in squadre.
A scuola insegnavano loro la capacità di sopravvivere .
Anche se agli studenti insegnavano a leggere e scrivere, quelle abilità non erano molto importanti per lo Spartano antico.
Gli elementi essenziali dell'educazione spartana sono:
-il vestire semplice, sempre lo stesso per l'estate e per l'inverno,
-portavano il capo scoperto
-i piedi nudi,
-il letto era di foglie,
-ricevevano pochissimo cibo (il brodo nero).
-E una volta all'anno venivano picchiati per imparare a sopportare il dolore.


Educazione ad ATENE
L'educazione ateniese aveva come obiettivo quello di formare dei cittadini che fossero in grado di usare le armi, all'occorrenza, ma che fossero anche capaci di governare durante la pace: bisognava saper parlare bene nell'agorà.

I maschi imparavano a leggere e scrivere dalla madre o da uno schiavo all'età di 6 o 7 anni.
Poi andavano a scuola da un maestro privato detto grammatista imparando bene a leggere, a scrivere, a fare di conto. Inoltre conoscevano le leggi più importanti della città e sapevano a memoria i poemi di Omero.
I ragazzi studiavano anche la musica che veniva insegnata loro da un citarista. Gli strumenti che venivano suonati erano la lira, la cetra e l'aulos, un antico flauto.
Tutti praticavano anche la ginnastica, insegnata nelle palestre: gli Ateniesi affermavano che un corpo sano aiuta ad avere anche una mente sana.
Le femmine non andavano a scuola, ma imparavano a leggere e a scrivere a casa.

Inoltre esse apprendevano l'arte di filare, di cucinare e di fare il pane.