12 giugno 2012

OLIVOTTA a MONTEBUDELLO

UNA STORIA DI FANTASCIENZA inventata da noi.


OLIVOTTA   A    MONTEBUDELLO

         Oggi, 10 ottobre 2712, nel paese troppo tecnologico 
di Montebudello
dove vivono pochi uomini e molti “androidi”, 
io, Olivotta,
 una giovane oliva di un millenario ulivo,
l’ultimo rimasto del pianeta Terra,
 vi racconterò una storia.


    "Settecento anni fa  Montebudello era una terra fertile: avreste potuto vedere orti colmi di saporite verdure, fattorie accoglienti da cui provenivano versi di ogni tipo di animale domestico e un giovane e spensierato ulivo di 300 anni.

Vi abitavano alcuni contadini con le loro famiglie che conducevano una vita tranquilla e respiravano un'aria pulita, con poco inquinamento.
C'erano anche altre famiglie che avevano computer, cellulari, giochi elettronici, tanti televisori ed automobili che producevano un po’ di inquinamento.
Poi tutto cambiò.

L'uomo continuò a sviluppare la tecnologia fino ad arrivare a produrre così tanto smog, che alcuni scienziati progettarono corazze per proteggere gli uomini dall'aria avvelenata.
Altri invece trovarono un modo di sopravvivere sotto terra poiché la vicinanza di alberi antichi
rendeva l’aria migliore.
Così era accaduto anche agli abitanti del piccolo borgo di Montebudello che vivevano nascosti .

      Qualche giorno fa sul pianeta XPG gli abitanti si erano accorti che sul loro pianeta pieno di vegetazione mancava proprio una pianta che producesse olio.
      Attraverso i loro mega computer scoprirono l’ulivo di Montebudello e decisero di venire a prenderselo!


      Gli uomini che si erano nascosti nei tunnel sotterranei proprio sotto il mio ulivo sentirono dei rumori terribili e uscendo allo scoperto videro la navicella piena di alieni pronti a portarsi via il loro amico

    C’era chi voleva fare la guerra, chi voleva scappare e chi voleva andarsene nello spazio con i ladri alieni..

.alla fine però una ragazza con i gesti e con le parole fece capire agli alieni che c’era un altro modo di trasportare sul pianeta l’albero e le olive come me.

     Bastava infatti tagliarne dei rami e piantarli su XPG: in questo modo gli umani avrebbero continuato a vivere vicino al loro albero millenario e gli alieni avrebbero avuto finalmente l’olio.

      Il capo degli alieni accettò la proposta e si offrì di aiutarli a tornare alla vita di un tempo, quella senza tanto inquinamento.
      Così venne fuori il loro piano: gli alieni costruirono svariate macchine che moltiplicavano le olive e con tutto quell’olio

 gli uomini riuscirono a scacciare gli umani troppo tecnologici produttori di inquinamento e spazzatura.
     Lo spruzzavano con delle pistole ad olio,
lo versavano bollente come nel Medioevo
 sulle teste dei nemici e finalmente io, Olivotta, ho visto le cose tornare come erano una volta.
     Il paesino di Montebudello è di nuovo un posto pieno di cose belle e il mio albero pieno di olive succose sa che persino nello spazio qualche oliva come me sta raccontando la stessa storia! "