Pensa che in un albero c'è un violino d'amore.
Pensa che un albero canta e ride.
Pensa che un albero sta in un crepaccio
e poi diventa vita.
(Alda Merini)
La nostra passione per gli alberi continua. Piantare alberi, averne cura, studiarli, conoscerne le storie, appassionarsi alle loro differenze.
Quest'anno tutte le classi della scuola hanno collaborato per abbellire il nostro "quadrato" con un omaggio a un albero. Noi classi terze abbiamo scelto il baobab, un albero che non possiamo osservare dal vivo, ma che con le sue affascinanti caratteristiche ci ha trasportato lontano, tra l'Africa e l'Australia.
Attraverso libri, foto, video e musiche abbiamo imparato a conoscere questi giganti buoni che in Africa vengono chiamati "madre" e "padre" perché indispensabili alla vita.
Disegnare e progettare il nostro baobab è stato il passo successivo.
Ogni disegno era differente dall'altro perché ognuno di noi ha colto a modo suo caratteristiche e aspetti dell'albero: chi ha preferito mostrare la sua altezza, chi la forma particolare dei rami, chi legarlo alla terra chi renderlo leggero tra le nuvole.
C'è anche chi ha creato direttamente il progetto con le parti da tagliare.
Come fare allora a scegliere la forma migliore per i rami?
Esiste una forma migliore?
Proprio il baobab ci insegna che non bisogna giudicare!
Ogni gruppo ha scelto tra le quattro proposte dei componenti quella che preferivano dopo
una breve discussione che non è litigio, ma un confronto.
Si sceglie insieme, nessuno perde, tutti vincono.
E poi è stato necessario disegnare in grande il piccolo ramo, provare a tagliarlo...
"No, maestra è troppo duro questo cartone!"
E infine rendere ogni ramo "pieghevole" con il filo da giardinaggio.
Tra un po' potremo stare all' "ombra" del nostro baobab a prendere decisioni,
cantare e anche ascoltare storie...
Adesso i rami sono sul tronco costruito dallaTerza B in attesa delle foglie realizzate dalla Terza C.