22 dicembre 2016

Poesie ispirate all'inverno

La brinata lungo il torrente Samoggia
L'inverno mi fa sentire
rinchiuso, solo,
triste per il freddo
che c'è dentro di me.
L'inverno è un gelo
impavido e freddo
che si impossessa di me
in ogni momento.
Trasparente è il ghiaccio
dove rifletti te stesso
e scopri veramente chi sei.


A volte d'inverno si gioca
con gli amici al gioco dell'oca.

L'inverno di nuovo
sconfisse l'autunno.
Vincente per la lunga battaglia
fece una festa:
Capodanno!

Inverno freddo e ghiacciato
il riflesso del sole sul ghiaccio ormai sciolto
gocce che bagnano le lumache
erba brinata e umida
vetri appannati dal fiato di ogni bambino.
Scende la neve dal cielo
e si va a posare sui tetti delle case.
Appena arriverà la primavera
sarà tutto più colorato.

Il prato è pieno di neve.
I bambini si divertono
come fiocchi di neve.

Il segreto dell'inverno è celato
sotto un manto bianco e gelato.
Il ghiaccio sulle Alpi si era formato
e un alpinista inesperto aveva ammazzato.

Il vecchio nonno Inverno
racconta alla giovane neve
le storie dei suoi giri
in tutto il mondo.

L'Inverno racconta
che è insopportabile
avere la macchina ghiacciata
tutte le mattine.
Ma non ci può fare niente
perché lui
è fatto così.

L'Inverno, quando arriva,
ci porta
una valigia
piena di neve
e io dissi alla neve:
-Fai quello che sai fare
perché è questo
che vogliono i bambini.-


L'inverno si perde nel bosco gelato
e poi si addormenta nel vento ghiacciato.
Lui passeggia con armonia
mentre racconta una poesia.
Lui passeggia con filosofia
e ad un tratto il cappello gli vola via.
Poi si sveglia con allegria
mentre il suo cane abbaia
perché vuole andare via.


L'inverno mi ha dato una carezza congelata
e a quel punto mi sono emozionata,
in quell'attimo mi ha raccontato la sua storia
e mi sono riempita di gloria.
A un certo punto è volato via
ma ci saremmo rincontrati in ferrovia.

A volte d'inverno trovi il gelo
che ti blocca e ti infreddolisce,
grigio e nuvoloso è il cielo
e l'estate perisce,
il caldo trasloca
e il freddo di gioia te ne mette poca.

Io sono l'inverno
e con il male che faccio

finirò all'inferno.


      Questi versi sono stati scritti in una fredda mattinata dopo la lettura e l'analisi della poesia Brinata di R. Calleri insieme ad alcuni compagni della Quinta C.